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Lavoratori domestici sempre più introvabili e costosi: il difficile equilibrio tra domanda e offerta

Roma, 3 marzo 2025 – Trovare colf, badanti e baby sitter referenziati e con contratti regolari è sempre più difficile in Italia. Il mercato del lavoro domestico sta vivendo una fase critica, con costi in aumento per le famiglie e una crescente difficoltà nel reperire personale affidabile. Il web abbonda di portali e agenzie specializzate, ma individuare una figura professionale cui affidare la cura della casa, dei figli o degli anziani resta una sfida complessa.

Secondo il Rapporto 2025 Family (Net)work realizzato dal Censis e promosso da Assindatcolf, in Italia ci sono 8,8 milioni di persone che vivono in solitudine, il 55,2% delle quali ha più di 60 anni. La Puglia, ad esempio, conta 484mila ultrasessantenni soli, mentre in Basilicata la cifra si attesta sugli 80mila. Tuttavia, il numero di badanti è insufficiente: a livello nazionale si contano solo 8,5 badanti ogni 100 anziani soli, con picchi positivi in Sardegna (24,5%) e dati molto più bassi nel Mezzogiorno, come in Puglia (4%) e Basilicata (3%).

Il ruolo dei caregiver familiari diventa quindi essenziale: il 64,3% di chi ha una persona non autosufficiente in famiglia si occupa direttamente della sua assistenza, con un impatto significativo sulla propria vita lavorativa e personale. L’89,2% degli intervistati dichiara infatti di avere meno tempo a disposizione per altre attività, mentre l’88,3% riferisce un forte stress psicologico.

Un altro grande problema del settore è il lavoro sommerso. L’Inps stima che il 90% dei lavoratori irregolari siano donne e che circa il 70% siano stranieri. Le difficoltà di controllo nelle abitazioni private e la paura di denunciare irregolarità contribuiscono alla diffusione del fenomeno. Il lavoro di baby sitter, in particolare, è spesso svolto in nero, con vantaggi economici sia per i lavoratori che per i datori di lavoro, ma senza alcuna tutela contrattuale.

Secondo il presidente di Assindatcolf, Andrea Zini, è necessario un maggiore riconoscimento del lavoro domestico e assistenziale, con politiche di supporto economico, formazione adeguata e misure per ridurre lo stress di chi si prende cura degli altri. Solo così si potrà garantire un sistema di welfare familiare più equo e sostenibile in un Paese che invecchia sempre di più.

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